domenica 25 gennaio 2015

Pizzi Cannella, prima personale in terra d’Irpinia

 
Ad Avellino l’artista presenta oltre venti opere, tra sculture e carte
 
Dal 19 gennaio al 9 febbraio 2015 l’Irpinia torna a parlare di arte contemporanea con la mostra «Pizzi Cannella. La Fontana Ferma - Fusioni in bronzo 1987 – 2013», la prima personale dell’artista romano in terra irpina. L’adesione dell’artista, uno dei maggiori tra i contemporanei italiani, si affianca alla partecipazione al progetto “Irpinia: un sistema fra cultura e memoria” di importanti personalità del panorama culturale italiano, da Ettore Scola a Gianni Fiorito, da Toni Servillo a Paolo Sorrentino, da Moni Ovadia a Andres Neumann a Fabrizio Gifuni.  
 
Pensata appositamente per le stanze del Complesso Monumentale Carcere Borbonico di Avellino, il principale polo museale della provincia avellinese, la mostra presenta oltre venti opere, tra sculture e carte. In questa occasione, Piero Pizzi Cannella svela alcuni dei suoi lavori più intimi: l’artista ha più volte intrecciato alla sua attività pittorica quella scultorea dando vita, con quest’ultima, a piccoli oggetti preziosi e segreti.  
 
Nucleo della mostra è l’installazione La Fontana Ferma, composta da quattro grandi anfore all’interno delle quali è previsto un sistema di irrigazione che consente un gioco specchiante di acqua sempre a filo con la bocca dei vasi. Attorno ad essa, ruotano 14 sculture inedite, realizzate nell’arco di quasi 30 anni: i Gioielli, le Conchiglie, i Fiori secchi e le Lucertole che lo stesso artista definisce i suoi “personaggi immaginari”, sempre presenti nelle sue tele, compaiono qui per la prima volta sotto forma di scultura.  
 
Alle sculture, si aggiungono alcune grandi carte che approfondiscono la tematica dei vasi e delle anfore. La prima scultura in creta realizzata dall’artista risale al 1978; ad essa, nel corso dei decenni, si sono aggiunte numerose piccole opere, alcune delle quali raggruppate in questa mostra per la prima volta.  
 
FONTE: lastampa.it
 
 

domenica 11 gennaio 2015

La grande arte al cinema

 
Fra gennaio e giugno 2015, sette visite virtuali a musei e mostre
 
Dall’8 gennaio 2015 presso Spazio Oberdan Milano, Fondazione Cineteca Italiana presenta La grande arte al cinema, rassegna dedicata ai più importanti musei del mondo e alle mostre più attese della stagione, raccontati dalla settima arte.  
 
Prenderanno vita al cinema, fra gennaio e giugno 2015, sette visite esclusive: L’Hermitage di San Pietroburgo, i Musei Vaticani in 3D, Matisse, Vermeer, Rembrandt, Van Gogh e gli Impressionisti. Una serie di appuntamenti dedicati alla grande arte al cinema, l’iniziativa che da due stagioni ha portato decine di capolavori della storia dell’arte e degli straordinari luoghi che le ospitano in più di 1.000 sale cinematografiche di tutto il mondo, riscuotendo un incredibile successo.  
 
Si tratta di film realizzati da grandi produzioni internazionali che, grazie anche alla tecnologia digitale, conducono gli spettatori alla scoperta di artisti, dipinti e spazi museali d’eccezione, permettendogli di osservare quadri e sculture nel dettaglio, guidati da esperti assolutamente fuori dal comune.  
 
Osservare quadri e sculture nel dettaglio, ascoltare il racconto degli organizzatori, entrare nelle segrete stanze e negli spazi in genere inaccessibili che hanno visto la mostra prendere forma: un’occasione unica per tutti gli appassionati d’arte, di viaggi e di cultura alla scoperta di storie che segnano il nostro modo di essere e di vivere.
 
FONTE: lastampa.it

giovedì 1 gennaio 2015

Il Novecento italiano in mostra a San Gimignano


Fino al 30 agosto, i più importanti pittori del secolo scorso in «`900. Una donazione»

Tredici opere di rilevante valore di dodici tra i più importanti esponenti della pittura italiana del secolo scorso in mostra a San Gimignano fino al 30 agosto. È «`900. Una donazione» l’esposizione allestita alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grada e che documenta una preziosa collezione di opere d’arte di celebri artisti, Valerio Adami, Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Renato Guttuso, Mario Mafai, Ennio Morlotti, Fausto Pirandello, Mario Sironi, Ardengo Soffici, che testimonia in particolar modo il gusto collezionistico medio-alto borghese fra anni Sessanta e Ottanta.  

La collezione si deve alla sensibilità e al gusto del suo appassionato donatore Gianfranco Pacchiani, scrittore fiorentino vissuto a Roma. La donazione è avvenuta su ideazione del raffinato storico dell’arte Gabriele Borghini, sangimignanese a lungo vissuto a Roma e già Soprintendente ai beni storici e artistici per le Province di Siena e Grosseto, alla memoria del quale, non a caso, i coniugi Pacchiani hanno voluto dedicare la donazione familiare complessiva.  

Buona parte delle opere, di cui un gruppo risale agli anni ´30, un secondo agli anni ’50, per concludersi con un dipinto di Valerio Adami del 1979, eseguito a New York al tempo del suo stretto dialogo con la Pop Art americana, provengono dalla celebre Galleria romana di Giuseppe Zanini, abile caricaturista, amico di Federico Fellini e di molti tra i massimi artisti italiani del periodo.  

La mostra voluta dal Comune di San Gimignano è inserita nei percorsi turistici di «Toscana verso Expo 2015» con l’organizzazione di Opera - Civita Group.  

Informazioni  
Tel. 0577/286300