sabato 31 agosto 2013

In 5.000 vogliono diventare scrittori con “Masterpiece”


Valanga di “manoscritti” per partecipare al talent che mette in palio la pubblicazione

Una valanga di “manoscritti” si è riversata sul sito di “Masterpiece”, il primo talent per aspiranti scrittori. Quasi 5.000 i testi inviati da altrettanti aspiranti concorrenti al talent di Rai3, pari a 1 miliardo e 270 milioni di battute e 4,27 GigaByte.  

I candidati sono per due terzi uomini e un terzo donne. La fascia d’età più rappresentativa degli aspiranti scrittori è quella tra i 30 e i 40 anni, ma il più giovane ne ha solo 14, mentre il più anziano ne ha compiuti 91. 

Fantasy e romanzo sentimentale sono i generi più trattati; seguono, in ordine, le autobiografie, i gialli, i romanzi - drammatici, di formazione, storici, sociali e psicologici e, agli ultimi posti, i thriller e i romanzi di fantascienza e di avventura.  

“Masterpiece” prenderà il via domenica 10 novembre offrirà al vincitore la pubblicazione del suo romanzo con la casa editrice Bompiani (in coedizione con Rai Eri) e la sua presentazione al Salone del Libro di Torino.  

Coloro che supereranno la prima selezione potranno accedere alle audizioni e sottoporsi alle varie prove previste nel corso del talent televisivo. La giuria, in via di definizione, decreterà, durante le otto puntate di prime time, chi tra di loro si aggiudicherà la pubblicazione.  

FONTE: lastampa.it

martedì 27 agosto 2013

L'ipogeo delle meraviglie: ecco il nuovo Museo Egizio



Faraonico, non c'è che dire. Il nuovo Museo Egizio di Torino, la seconda istituzione al mondo di reperti provenienti dall'antico Egitto, si candida a diventare una sorta di paese delle meraviglie tra reperti di incalcolabile valore, soffitti specchianti, sontuosi lucernari che illuminano le sale, teche di cristallo e tecnologie all'avanguardia. Con in più, un solido tocco di italian style garantito dal pluripremiato premio Oscar Dante Ferretti e dal suo “percorso di risalita del Nilo” che sarà pronto soltanto per l'inaugurazione definitiva prevista nella primavera del 2015. 
Ieri intanto, alla presenza di rito delle autorità degli enti locali (hanno finanziato il progetto con 20 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere ai 25 offerti dalla Compagnia San Paolo e ai 5 arrivati dalle casse della Fondazione Crt), un assaggio piuttosto consistente con l'inaugurazione della prima porzione di lavori che hanno riguardato l'Ipogeo.

L’INTERVENTO

Frutto di quasi cinque anni di interventi, precisamente mille e 80 giorni complessivi, sono stati completamente riallestiti i circa mille metri quadrati che si trovano al di sotto del cortile interno del seicentesco Collegio dei Nobili, splendido esempio di barocco torinese che ospita il museo e le sue ricchezze sin dal 1824. Un cantiere importante e impegnativo che, ha spiegato la presidente del museo Evelina Christillin, «non ha impedito alla struttura di rimanere aperta, passando dai 100 mila visitatori del 2004 agli attuali 500 mila e che ha impegnato 110 maestranze, quasi 7 mila metri quadri di terra rimossa, oltre 2 mila metri quadri di calcestruzzo, 254 chili di armature di ferro e 160 mila metri di cavi elettrici». 
L'Ipogeo adesso è di strabiliante bellezza: illuminato da un elegante lucernario, pavimenti in marmo grigio opaco, soffitti specchianti che riflettono i preziosi reperti sottostanti, è destinato nel definitivo futuro del museo ad accogliere i servizi al pubblico. Biglietteria, museum shop, guardaroba, sale didattiche garantiranno infatti dal 2015 un'accoglienza all'altezza di un museo di moderna e internazionale concezione. 

LA MOSTRA

Nel frattempo, però, l'area accoglie l'esposizione di un migliaio di reperti selezionati tra gli innumerevoli che costituisco la straordinaria collezione del museo e che torneranno ai “piani alti” non appena la ristrutturazione sarà definitiva.
“Immortali. L'arte e i saperi degli antichi egizi”, questo il nome dell'esposizione temporanea, è un piccolo ma sostanzioso assaggio tra le conoscenze e la perizia che gli artigiani e gli artisti egiziani raggiunsero nel corso della loro millenaria storia. Ci sono, fra gli altri, calcari sapientemente dipinti come “La Dama Hel” (Nuovo Regno, 1279 – 1213) e i “Coniugi Penda” e “Nefertari” (gli stessi che campeggiano sui manifesti pubblicitari in quanto utilizzati come simbolo del nuovo allestimento); ci sono i sandali intrecciati provenienti dalla tomba della regina Nefertari, un'intera parete di stele e materiali diversi, egregiamente dipinti; una testa in basalto di un re di epoca tolemaica e due regine tolemaiche, una in basalto e una in arenaria.
Terminata la visita dell'Ipogeo, i visitatori hanno però la possibilità di salire al piano terreno e continuare la visita nella Sala Predinastica, scoprendo le meraviglie della celebre Tomba dell'architetto Kha e di sua moglie Merit, ricca di ben 504 reperti che costituivano il prezioso corredo funebre ritrovato intatto al tempo della scoperta archeologica.

GLI OBIETTIVI

Quando il museo sarà a pieno regime, grazie al progetto dello studio Isola architetti e Associati, potrà contare su oltre 10 mila metri quadrati di spazi e oltre mille metri lineari di vetrine per ospitare i 6 mila e 500 reperti, alcuni dei quali mai esposti finora. Tre i piani previsti, oltre l'Ipogeo. Collegamenti verticali, scale mobili che collegano la parte interrata e quella esterna, una nuova biblioteca e una grande caffetteria con roof garden, completeranno il nuovo complesso espositivo che, ha azzardato l'assessore alla Cultura della Regione Piemonte Michele Coppola, «raggiungerà in tre anni il milione di visitatori». Ieri, primo giorno di apertura, ingresso gratuito con 3.700 visitatori.

FONTE: ilmessaggero.it

venerdì 23 agosto 2013

Carrara. Immersione nell'arte. Con il marmo


Sculture e installazioni che portano lo stesso materiale nel dna. Una storia che mescola arte e territorio e che ora rivive con Carrara Marble Weeks 2013


La monumentalità del marmo, la maestria degli scultori, la storia dei mosaici. Almeno questa parte del nostro patrimonio italiano non è in vendita ed è difficilmente acquisibile da chiunque non sia di Carrara, città dove un materiale - e le aziende che lo usano e valorizzano da sempre - ha fatto la storia del luogo. In giorni come questi, in cui giunge l'ennesima notizia che un altro marchio di eccellenza del nostro Paese ha cambiano bandiera, fa piacere sapere che ci sono iniziative come Carrara Marble Weeks 2013: un ricco programma di mostre, dibattiti, arte, design e architettura per tutta l'estate fino all'8 settembre, con visite possibili fino a tarda sera.

Rende merito a questa realtà la mostra "1957/2010: Un percorso nella storia della Biennale di Scultura in Carrara", a cura di Lucilla Meloni. Organizzata dall'Accademia di Belle Arti e sostenuta e promossa da Carrara Fiere,  la mostra si inserisce nella sezione dedicata alle Arti Visive di Marble Weeks, sezione nuova dell'edizione di quest'anno.  

La mostra è ospitata in due diverse sedi espositive, all'Accademia di belle arti al Centro arti plastiche. L'esposizione ricrea uno spaccato storico della Biennale di scultura di Carrara, la cui prima edizione si tenne nel 1957, ed è articolata in due parti: una è costituita dalle opere di proprietà del Comune (acquisite o donate) con opere, tra le altre, di Marco Bagnoli, Mirko Basaldella, Bizhan Bassiri, Pedro Cabrita Reis, Jannis Kounellis, Hidetoshi Nagasawa, Nunzio.

Il secondo nucleo di opere, ospitato nell'Aula Magna dell'Accademia, in Palazzo Cybo Malaspina,  propone un percorso tra  artisti che hanno partecipato negli anni alla Biennale: Enrico Castellani, Mario Merz, Idetoshi Nagasawa, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Giuseppe Penone, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Ettore Spalletti.

Ma il marmo non vuole dire ripetere sé stessi e confrontarsi soltanto con opere di artisti delle generazioni passato. L'apertura artistica è a 360 gradi e nel programma c'è una personale originale e tutta da scopire come quella di Abel Herrero, artista nato a Cuba nel 1971 ma da anni residente in Italia: è suo il progetto espositivo site-specific ambientato nell'aula magna dell'ex Convitto Vittorino Da Feltre di Carrara. 

Per la mostra "Paradiso", con testo critico di Chiara Canali, Herrero ha realizzato un'installazione con una tela monocromatica, un vaso di marmo di tipo Nero Marquinia e una voce recitante.

"Vaso Comunicante N.1" il nome dell'installazione-scultura, che rappresenta la cassa di risonanza tra opera e contesto, tra artista e pubblico che è invitato a interagire e ascoltare la voce recitante tramite telefono: dall'altra parte del filo si sentirà declamare la poesia "Variazioni sull'istante eterno" del poeta spagnolo José Hierro del Real (Madrid, 1922-2002). Quella di Herrero non è l'unica installazione di arte contemporanea presente a Carrara. Presso le sale del piano terra di Palazzo Binelli si potrà vedere anche quella di Gianni Colosimo, "L'arcana profezia delle sette vacche tibetane", a cura di Marco Senaldi.

FONTE: Valentina Bernabei (repubblica.it)

giovedì 22 agosto 2013

St. Moritz, tornano i Masters. Arte a 2mila


Svizzera. Dieci giorni di eventi nella scintillante stazione montana dell'Engadina. In oltre trenta sedi, tra musei, gallerie, hotel di lusso e spazi aperti, personali e collettive di nomi come Robert Wilson, Jan Fabre, Enzo Cucchi, Steve McCurry e Ai Weiwei


St. Moritz. I protagonisti dell'Art Masters 2013

Per dieci giorni (23 agosto-1 settembre) torna St. Moritz Art Masters, il festival dedicato all'arte contemporanea ideato da Monty Shadow e curato da Reiner Opoku. Per il sesto anno la regione svizzera dell'Engadina rinnova l'appuntamento con i protagonisti dell'arte contemporanea. Oltre 30 location tra musei, gallerie, hotel di lusso e gli spazi aperti del territorio ospitano mostre personali e collettive (tutte gratuite) di grandi artisti di oggi come Robert Wilson, Donald Baechler, Jan Fabre, Hubert Kiecol, Olaf Breuning, Sébastien de Ganay, Enzo Cucchi, Claudia Losi, Ai Weiwei. L'ospite d'onore di questa sesta edizione è la Cina. Il paese asiatico sta vivendo una stagione artistica di grande vivacità che partendo dalle proprie millenarie tradizioni, si apre verso le esperienze degli altri paesi. St. Moritz Art Masters getta uno sguardo più attento sul mondo artistico di un paese che per la maggior parte degli occidentali resta un mistero. 

All'evento di St. Moritz si trovano le opere delle giovani promesse della città di Chongqing, ricca di tradizioni accademiche che si trova nella provincia di Sichuan (Cina sudoccidentale) ma anche quelle di personalità artistiche riconosciute o di precursori come Ai Weiwei e Fang Lijun; dal fotogiornalista Liu Heung Shing fino al fotografo d'arte Chen Fuli, dal singolare linguaggio visivo dei dipinti di Shao Fan ai neon di Su-Mei Tse, Leone d'oro alla Biennale di Venezia 2003. Da sempre, l'Engadina ha ispirato artisti, sceneggiatori, scrittori e filosofi. L'obiettivo del St. Moritz Art Masters è quello di ripercorrere questa storia, collegando un vasto territorio che da St. Moritz si spinge per tutta l'Engadina, combinando le tradizioni locali con le suggestioni della cultura internazionale. Il percorso parte dal centro di St. Moritz Dorf con le sculture in bronzo dell'artista americano Donald Baechler proseguendo con le sedie giganti del francese Sébastien de Ganay e con tre umoristici lavori in acciaio dello svizzero Olaf Breuning nel centro pedonale di St. Moritz. 

Nella chiesa francese in piazza Paracelsus Robert Wilson espone Snowly Owl, una videoinstallazione, composta da alcuni tableaux-vivant digitali che riproducono delle civette, apparentemente statiche ma che si animano improvvisamente davanti allo spettatore. L'itinerario tra gli highlights di questa edizione prosegue verso Sils-Maria dove l'artista concettuale norvegese Rune Guneriussen presenta una serie di fotografie al Waldhaus Sils Hotel e un'installazione luminosa con lampade inserite in mezzo alla natura. 

A Zuoz, davanti all'hotel Engadina si può ammirare In Utero, una grande scultura in acciaio (6 metri d'altezza) dell'artista ceco David Cerny, che riproduce una figura femminile inginocchiata e che comprende una videoproiezione. Sempre a Zuoz, nel centro storico, il tedesco Hubert Kiecol ha posizionato tre sculture (tre scale) in cemento. L'Italia è rappresentata da artisti come Enzo Cucchi che alla Villa Flor di S-Chanf presenta i disegni originali realizzati per illustrare il libro Bellante e Claudia Losi, che alla Galerie Monica De Cardenas di Zuoz propone una mostra con una serie di nuove sculture in cemento sulla relazione tra uomo e natura. 

Interessante l'operazione di Letizia Cariello che, in collaborazione con Adolfo Conti, alla Chesa Colani di Madulain, cura L'arte al cinema, un ciclo di video per discutere se sia più opportuno un approccio da cineasta piuttosto che neutro per presentare l'arte all'interno dei documentari. Anche quest'anno il tetto dell'Hotel Crystal di St. Moritz ospita il Black Box Project, un'installazione di Kerim Seiler che si trasforma in atelier dove l'artista dello Zimbabwe Gerald Machona e la cinese Li Li si alterneranno per lavorare e creare le proprie opere.

Il Black Box è un progetto della Fondazione St. Moritz Art Masters, creata nel 2009 dall'ideatore del festival Monty Shadow per presentare i migliori progetti artistici che mettono l'accento sul linguaggio globale della cultura, promuovendo la visibilità internazionale degli autori stessi. Il Kempinski Grand Hotel Des Bains di Saint Moritz Bad ospita la sezione dedicata alla fotografia, a cura di Amedeo M. Turello, con la mostra di Liu Heung Shing, vincitore del premio Pulitzer, che testimonia lo sviluppo del fotogiornalismo in Cina a partire dalla Rivoluzione Culturale fino ai nostri giorni. Si confronta con il lavoro di stelle della fotografia internazionale, come Patrick Demarchelier, Bruno Ehrs, Hans Georg Esch, Mimmo Jodice, Peter Lindbergh, Steve McCurry, Joel Meyerowitz, Paolo Solari Bozzi. 

Tra le iniziative collaterali in programmaci sono la St. Moritz Masters Foundation Night (30 agosto) il ricevimento benefico per le attività della fondazione, il Walk Of Art, tour guidato degli oltre 30 spazi espositivi attraverso St. Moritz, Zuoz e Sils, il Workshop di fotografia (30 e 31 agosto - 480 franchi svizzeri) con Amedeo Turello e altri celebri autori che guideranno i partecipanti nel mondo della fotografia focalizzando l'attenzione in particolare su ritratti, paesaggi e scatti di moda. Le domande d'ammissione devono essere inviate in lingua inglese. Per tutta la durata della manifestazione in programma anche gli incontri di St. Moritz Art Masters SAMposium, conferenze e dibattiti gratuiti con gli artisti e la quarta edizione degli E. A. T. (Engadin Art Talks), avviati e fondati da Cristina Bechtler, curati da Hans Ulrich Obrist, co-direttore della Serpentine Gallery di Londra e da Beatrix Ruf, direttore della Kunsthalle di Zurigo. Il tema, Fantasmi e misteri, prevede la discussione di artisti nazionali e internazionali, architetti e scrittori, delle loro opere in riferimento ai panorami dell'Engadina. 

FONTE: Mariacristina Righi (repubblica.it)

mercoledì 21 agosto 2013

Frammento risalente a 2700 anni fa scoperto a Gerusalemme


Parte di una ciotola di ceramica contenente un'antica iscrizione ebraica

Un frammento di ceramica risalente a 2700 anni fa - e contenente un’antica iscrizione ebraica -  è stato scoperto dagli archeologi delle Antichità israeliane appena fuori Gerusalemme, nei pressi del villaggio di Silwan, sul sito della Città di Davide. 

Il frammento farebbe parte di una ciotola di ceramica tra l'ottavo e il settimo secolo prima di Cristo. L'iscrizione conterrebbe il nome di una figura biblica che potrebbe essere “Zaccaria figlio di Benaiah". 

L'oggetto trovato insieme ad altri piccoli manufatti dello stesso periodo, è stato scoperto dagli archeologi Joe Uziel e Nahshon Zanton durante lo scavo dei resti associati alla distruzione del Primo Tempio a Gerusalemme, avvenuta nel 578 d.c. Per mano del re babilonese Nabucodonosor. 

FONTE: arte.it

venerdì 16 agosto 2013

La realtà alternativa di Francois Dourlen


Il fotografo francese utilizza lo schermo dell'Iphone per sostituire la realtà di tutti i giorni con immagini senza tempo

Un Iphone, qualche immagine cult e molta fantasia: ecco come si crea la serie intitolata " Réalité revisitée"( “Realtà Rivisitata” ) di Francois Dourlen, fotografo amatoriale e professore di professione, che attraverso lo schermo del telefonino inserisce personaggi e dettagli ai suoi scatti, in un divertente gioco improntato sulla prospettiva. 
Grazie allo smartphone e ad una macchina fotografica Dourlen mette in scena la realtà sostituendo porzioni di luoghi con immagini d’effetto recuperate su internet o grazie a frammenti di film cult come “Ritorno al futuro”, il “Titanic” passando per “Il Signore degli Anelli”. 

Il  progetto ha preso vita per gioco quando l’artista francese -  in un momento goliardico con gli amici - ha deciso di sostituire la statua di Napoleone a cavallo nella sua città di Cherbourg, in Francia nord-occidentale, con una foto del giocattolo My Little Pony . Il fotomontaggio ha suscitato subito molte risate ma soprattutto ha stuzzicato interesse e ammirazione per l’utilizzo di una tecnica insolita e divertente. Così Dourlen ha continuato a creare immagini simili, sovrapponendo foto attraverso metodi sempre più creativi: da un funambolo che attraversa i cavi elettrici ad uno zombie che si fa spazio tra le tombe, l’artista francese trasforma la realtà a testa in giù, donandogli un tocco umoristico e surreale. 
Ma la fantasia non ha confini e questo Dourlen lo sa, ecco perché con lo stesso metodo è riuscito a realizzare anche la serie dal titolo "Réalité diminuée" ovvero sostituzione di vecchie fotografie di Cherbourg nel loro contesto attuale: il telefono diventa così un portale che collega realtà lontane, verso un realtà magica e immortale. 

FONTE: lastampa.it